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Ogni volta che ti vedo eternamente

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Col viso accolto nel silenzio

 mi hai mostrato come fare

a raccogliere i fiori delle felci

con le mani a lume della luna,

come un’ostia, immersa dentro i  fossi,

contro l’erba dello smarrimento

                            

quando benedicevi la vallata

nel più semplice dei riti all’orizzonte

seguendo i vitelli al primo pascolo

con i semi  alzavi una canzone

madida d’eterno. la tua gioia, ora,

come un’erica che sbuca nell’inverno,

cammina a piedi giunti col mio pane-

una mano smuove il filo del silenzio

e si lascia cadere nello sguardo

qualcosa di esistente come il nulla

negli steli  più lontani, in cima agli alberi-

legandoci al passato ed in avanti

giacendo accanto a noi, come una bestia,

 

conosco l'ampio dorso del silenzio,

un animale sempre vivo

quando sporge nella sera e s'inabissa

nel profondo della pancia, lentamente,

quasi fosse un suo risvolto

per quanta cura c’è, e discrezione,

nel tu del gesto che mi ascolta-

 

come un nido che sognando

inizia per cantare nello spazio

sporgendo le sue ali come fiori 

propagando a fondo lo splendore 

che accompagna e segue ogni parola,

l'indicibile che abita nel verbo,

che ricopre la risposta trasparente

quando torna a trattenersi nel respiro,

nel paradiso delle voci impercettibili

 

Così ti parlo, clandestina,

nei miei piccoli campi della luce,

godendo fino all’estasi dell’ombra

per assumere le nostre solitudini

a legame disumano, in questa vastità:

 

faremo un altro viaggio e un canto nuovo

allargando gli occhi chiari  come pozzi

per i fiori trasparenti delle felci

ci fermeremo alla stazione delle immagini

raccogliendo il tempo in unità

si chiuderà la notte,

come fanno le stagioni sui ciliegi

quando il bianco appare d’improvviso

e il verde va da un albero a quell'altro,

              finché una lacrima compare,

finché la rende visibile una luce, 

facendo l’arco e ricadendo come neve

per quando sarà grande, per quando tornerà

a sprofondarci dentro, smisurata

riprendendo la  poesia, nella parte dell'inizio

risorgendo originaria la parola

ogni volta che ti vedo -                                      

                                    eternamente.

 

 

 

 Franco Bonvini - 26/05/2015 13:03:00 [ leggi altri commenti di Franco Bonvini » ]

"sentire"..
Ma sentire è anche quello che fa Amina,
clandestina però, come un’ anima che esce dalla sua tana.. vola sui suoi campi di luce e immagina nuovi viaggi, nuovi canti.
C’è sempre una presenza però, un nome, qualcuno che gli ha insegnato a vedere e raccogliere i fiori delle felci.

 Sara Cristofori - 26/05/2015 08:40:00 [ leggi altri commenti di Sara Cristofori » ]

ci si immerge nella polpa succosa dei tuoi versi come tra onde quiete, paghi solo di "sentire"...

 Paolo Ottaviani - 25/05/2015 18:49:00 [ leggi altri commenti di Paolo Ottaviani » ]

Nessuna parola di commento.
Solo il dono di un fiore.

 Antonio Ciavolino - 25/05/2015 18:30:00 [ leggi altri commenti di Antonio Ciavolino » ]

eternamente...

^

Fu costrutta per l’antico
questa frase e accampa
cenni simbolici come
la fiamma che arde
nel centro, eternamente!

Eternamente: sillaba che penetra
l’incoscio nei ritmi d’un linguaggio
segreto e ingegna forze che sfidano
a dar loro dei nomi:

l’amore, la morte; il dolore,
la sorte; il pazzo, le carte
del mazzo coi fiori ed i cuori
nel nesso connesso sul punto
virtuale fra dire e non dire.

Così, metti che la luna nuova
sia festa di armi deposte,
col cuore che resta, le mani libere e
gli stessi sandali, senza pudore
sedendo sulla testa o sulla punta del naso

io canto,
alla sapienza della speranza,
e all’alba di domani.

 Franco Bonvini - 25/05/2015 17:53:00 [ leggi altri commenti di Franco Bonvini » ]

..e c’è sempre un paradiso delle voci. Reso visibile da una luce..

 Lavinia Frati - 25/05/2015 17:39:00 [ leggi altri commenti di Lavinia Frati » ]

Versi bellissimi questi tuoi, che mi hanno ricordato atmosfere bibliche. Ma qui molto meglio rese. ...più soavi, ecco.
Ciao Amina, sei bella fuori come ciò che scrivi.

 Ferdinando Battaglia - 25/05/2015 15:51:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Battaglia » ]

(Chiedo scusa, nuova versione sperando corretta nella scrittura)

Rapiti dallo stupore alla lettura dei tuoi versi, sospesa per ora ogni voglia di capire, ma solo ascoltare e smarrirsi nello spettacolo dei suoni e delle visioni, come un bambino in una notte estiva osservando il cielo trapuntato di luci.

Un caro saluto

P.S. molto bella e significativa la foto

 Ferdinando Battaglia - 25/05/2015 15:47:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Battaglia » ]

Rapiti dallo stupore alla lettura dei tuoi versi, sospeso per ogni voglia di capire, ma solo ascoltare, snarrirsi nello spettacolo dei suoni e delle visioni, come un bambino in una notte estiva osservando il cielo trapuntato di luci.

Uncaro saluto

P.S. molto bella e significativa la foto

 Lorenzo Mullon - 25/05/2015 15:45:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

bellissimo questo animus insegnante
non ti abbandona mai
te che vai clandestina nei tuoi piccoli campi della luce
impossibile che si spezzi quel filo d’argento

siamo un cerchio con la completezza che ci viene ~ appunto ~ a cercare
o a cerchiare


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